Sbiancamento dei denti devitali

 

Introduzione

Il dente si può considerare un vero e proprio organo formato da diversi tessuti (smalto, dentina, cemento radicolare e polpa dentaria), vascolarizzato e innervato.

Quando una carie arriva alla polpa, che è il tessuto dove sono presenti i vasi e nervi, il dente va devitalizzato, cioè il tessuto pulpare viene rimosso e i canali radicolari vengono sagomati e otturati in modo da riempire lo spazio prima occupato dalla polpa.

Dopo la devitalizzazione, come dice la parola stessa, il dente non ha più la sua vitalità, rimangono solo i tessuti duri senza che vi sia più sensibilità (un dente devitalizzato non ha sente più il caldo, il freddo, il dolore….).

Un'altra causa di perdita di vitalità pulpare sono i traumi: forti colpi presi ad esempio sugli incisivi superiori a causa di cadute possono determinare la necrosi pulpare.

 

Cause di pigmentazione dei denti non vitali

Un dente non vitale in alcuni casi può presentare un cambiamento di colore, virando verso lo scuro, che può provocare seri danni estetici, soprattutto se è nel gruppo dei denti anteriori.

Questo annerimento è causato da:

- emorragia pulpare, di solito dopo un trauma, che provoca la rottura dei vasi sanguigni presenti nella polpa dentaria e successiva diffusione dei globuli rossi nei tubuli dentinali.

- decomposizione del tessuto pulpare, di solito per trattamento endodontico incompleto o male eseguito, dove rimane all'interno del dente una parte di tessuto pulpare che si decompone formando numerosi prodotti di degradazione proteica pigmentati.

- medicamenti, cementi endodontici e materiali da otturazione, che contengono sostanze coloranti che in alcuni casi possono andare a diffondersi nella corona dentaria.

Dopo la diagnosi di morte pulpare, attraverso test clinici, è necessaria
una terapia endodontica per la pulizia dei residui necrotici della polpa (questa è infatti indispensabile per prevenire gli effetti a distanza provocati da un dente a polpa necrotica non trattato, come granulomi apicali e ascessi acuti).

Dopo una corretta terapia endodontica il dente con una procedura di sbiancamento dentale può essere riportato al suo naturale colore.

 
   
Devitalizzazione di un dente: il nervo viene tolto con particolari strumenti e i canali radicolari otturati con un materiale chiamato guttapercha
 

 

Tecnica di sbiancamento dei denti non vitali

Le colorazioni dei denti non vitali devono essere trattate con una particolare tecnica che prevedono l'inserimento dell'agente sbiancante all'interno del dente.

Questa tecnica è chiamata “walking bleach” e consiste nell'inserimento di prodotti sbiancanti a base di perossidi all'interno della camera pulpare, in grado di ossidare le sostanze cromogene. Il risultato estetico si ottiene generalmente con 2 – 5 sedute di sbiancamento.

 
 

 

 

 

1) Otturazione canalare

2) Cemento ossifosfato

3) Impasto sbiancante

4) Cotone

5) Otturazione provvisoria

 

 

 

Apertura nella parte posteriore del dente

Otturazione definitiva
 

 

Come si è visto il meccanismo di sbiancamento è identico a quello usato per sbiancare i denti vitali, solo che in questo caso l'agente sbiancante è introdotto dall'interno del dente, attraverso una piccola apertura fatta nella parte posteriore del dente.

 

 
 
Prima
Dopo
   
Prima
Dopo
   
Prima

Dopo (l'incisivo centrale a sinistra è stato ricostruito con una resina composita)

 

 

Approfondimento: protocollo per il dentista per lo sbiancamento dei denti devitali

 
       
 
 

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Responsabili scientifici: Dr. Andrea Naturani & Dr. Pierpaolo Gallini | Redazione: info@sbiancamento-dentale.it

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